Commentarium:
La sera del 27 giugno (giorno prima della partenza) mentre chiudevo la visiera del casco un meccanismo che gestisce la visiera si spezzava con la conseguenza di farmi entrare in una situazione da panico e mi domandavo perche' non era accaduto il giorno prima in tempo per comprarne uno nuovo. Comunque, risolvevo il problema sostituendo il casco con uno vecchio ancora funzionante, cosi' alleggerivo la tensione e proseguivo nella pulizia e manutenzione dello stesso. Alle ore 5,00 del mattino del 28 giugno finalmente caricavo i bagagli sulla moto con un sottile sorriso di compiacimento, finalmente dopo tanti anni di attesa, il grande viaggio ormai, stava per iniziare. Confesso che vista la mia non piu' verde eta' nutrivo alcune perplessita' sulla mia capacita' di resistere per molti giorni in sella alla moto, nei giorni successivi, non riscontrai un' eccessiva stanchezza dopo moltissime ore in moto. Questo conferma che in assenza di stress la capacita' di stare molte ore in sella ad una moto aumenta sensibilmente. Anche se la sfortuna mi ha perseguitato, casco rotto prima della partenza, il carica batterie del bluetooth del casco si e' rotto dopo due giorni, le cuffie (di riserva) per il casco che mi ero portato non erano adeguate per ascoltare musica tramite lo zumo ed infine, dulcis in fundo gli auricolari dell'ipod si sono ammutoliti e non hanno piu' funzionato. Devo dire che alla fine non aver ascoltato la musica durante il giorno si e' rivelata un vera fortuna in quanto non sono stato distratto e cosi' ho potuto ammirare i paesaggi che mi si presentavano lungo la strada. Posso affermare che chiunque puo' intraprendere questo viaggio per l'assoluta assenza di vere difficolta', forse negli anni 60 e 70 qualche problema lo si poteva incontrare ma oggi si puo' viaggiare tranquilli perche' le strade sono ottime e si trova tutto a qualsiasi ora dal mangiare al dormire compreso il carburante (con carta di credito). Non ho mai incontrato per tutto il viaggio ostilita' nei confronti del motociclista al contrario una disponibilita' imbarazzante che in Italia ve la potete scordare. Non ho mai visto la polizia eccetto una volta ad un incrocio perche' c'era il passaggio di una maratona ed un'altra volta ma non ricordo dove. Il traffico cioe' il congestionamento delle strade e' inesistente l'unico neo che poi alla fine mi ci ero quasi abituato, sono i limiti di velocita' che sono veramente bassi, 70 km su quasi tutta la Norvegia eccetto alcuni tratti a 90 ed una sola volta per pochissimi km 110. Dal mio punto di vista la cosa che infastidisce di piu' e' il limite a 50 in prossimità di alcune case poste lungo la strada (e ce ne sono tante) quindi alla fine e' meglio mettersi l'anima in pace. I miei compagni di viaggio piu' di una volta (ih ih ih quasi sempre) se ne sono fregati dei limiti ed io arrancavo e pregavo di non essere multato (non si scherza in Norvegia). Il viaggio e' stato a dir poco stupendo, non mi aspettavo nulla di piu' e nulla di meno di quanto ho visto, chiaramente ognuno di noi ha una sensibilita' diversa quindi, cio' che ci emoziona non puo' essere generalizzato in quanto se qualcuno si aspettava di essere colpito dalla sindrome di Stendhal non ci posso fare nulla. Comunque, dal mio punto di vista posso affermare che visitare la Norvegia ne vale la pena a prescindere da Caponord. (fine prima parte)